Salario minimo: la soluzione passa dall'articolo 39 della Costituzione

Silvano Veronese

Benché sia scorretto definirle tra le più basse d'Europa, le retribuzioni italiane hanno vissuto una dinamica piuttosto sfavorevole negli ultimi vent'anni: più che una soluzione al problema il salario minimo pare però una scorciatoia, che non tiene conto delle vere criticità che afflligono il nostro Paese 

Purché sia a carico dello Stato

Alberto Brambilla

Dal TIR alla decontribuzione, quando si tratta di incrementare il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti, politica e sindacati sembrano ormai saper ricorrere solo a soluzioni che gravano sul già enorme debito pubblico dello Stato: una strada forse facile ma pericolosa, soprattutto per il futuro delle giovani generazioni

Precariato e povertà: politica, immaginazione sindacale e dati reali

Alberto Brambilla e Claudio Negro

In Italia si discute sempre più spesso di salari bassi e lavoro precario: una questione non del tutto priva di fondamento ma cui tanto la politica quanto i sindacati sembrano appoggiarsi con luoghi comuni e narrazioni di comodo. Quando basterebbe guardare ai dati per capire entità effettiva e origine del problema...

La parità di genere nel mercato del lavoro in Italia e in Europa

Walter Galbusera

L'occupazione femminile in Italia cresce ma i ritardi del nostro Paese nel confronto con l'Europa restano significativi, anche sul versante delle retribuzioni: ecco perché garantire la parità di genere deve diventare una delle priorità del mercato del lavoro italiano

Il salario minimo: sostegno alla contrattazione o esproprio delle relazioni industriali?

Walter Galbusera

Da qualche mese impazza in Italia il dibattito sul salario minimo: uno strumento senza dubbio utile e necessario dove mancano contratti o ce ne sono "di comodo" ma che, in altri frangenti, rischia invece di essere impropriamente usato per soddisfare fini politici o elettorali 

Contratti a termine, per un approccio empirico all'esempio della legge spagnola sul lavoro

Claudio Negro

La nuova normativa spagnola sui contratti a termine ha riacceso il dibattito sul tempo determinato anche in Italia: dati alla mano, la situazione dei due Paesi non sembra essere davvero comparabile. Meglio allora guardare all'esempio di realtà economicamente e socialmente più avanzate come Germania, Francia e Scandinavia

Perché il contratto a termine non è necessariamente sinonimo di precarietà

Claudio Negro

Nonostante un trend in miglioramento confermato dai dati Istat riferiti allo scorso novembre, l'elevato numero di contratti a termine desta preoccupazioni sulla qualità della ripresa occupazionale italiana: esiste un problema di precarietà o urge piuttosto ammodernare gli schemi con cui si guarda al mercato del lavoro?